29 marzo 2020

Pane, amore e fantasia

All'inizio dell'anno mi hanno regalato un orologio che, oltre a segnare l'ora, misura i passi, i battiti del cuore, le ore di sonno e altre cosette. È uno smart watch, un orologio intelligente. Tanto intelligente, che dopo un'ora che sto fermo, chiuso in casa secondo le regole per contenere la diffusione del Covit-19, si mette a vibrare e ti dice «Alzati e cammina!», come se lui fosse Gesù ed io il paralitico. Tutti i computer, anche quelli a forma di orologio, sono delle macchinette: ci aiutano molto, ma non capiscono nulla. Non ci aiutano a mettere ordine nei nostri pensieri e quiete nei nostri cuori. Che ne sanno i computer di ciò che accade veramente? Non sanno, ad esempio, cosa sta succedendo in Italia e nel mondo a causa della pandemia del corona virus. Così, d'accordo con il Gallo del mattino, abbiamo deciso di abbandonare il computer e di uscire per strada per farci una bella trasgressiva passeggiata immaginaria intorno a casa, senza modulo giustificativo, tanto per mettere ordine nei pensieri. A proposito, avete letto di quel tizio che, per giustificare la sua camminata, ha portato a spasso un cane giocattolo? Io non arriverò a tanto, perché il mio compagno di viaggio ce l'ho: ha due zampe, è pennuto e fa chicchirichì. Il Gallo, risentito, interviene immediatamente: «Ehi, ehi, ehi: io non sono affatto un gallo-giocattolo. Non ricordi il Vangelo? Hai dimenticato le lacrime di Pietro? Sono un provocatore dell'immaginazione, semmai». «Va bene, scusa. Preparati e usciamo per la prima delle passeggiate trasgressive». Sempre lui, il precisino: «Il tuo smart watch indica come obiettivo diecimila passi. Giusto?». «Il tempo di recitare una corona del Rosario». Nella «Piazza Grande» della preghiera, passeggiamo e cerchiamo di mettere ordine nel flusso delle notizie trasportate in questi giorni dai giornali, dalla TV, dai social. E abbiamo capito che nel periodo di emergenza il Governo ha garantito «pane» per tutti, senza dover fare le corse forsennate ai supermercati. Papa Francesco, e con lui la Chiesa, nel tempo in cui ci viene chiesto di stare distanti almeno un un metro l'uno dall'altro, ci ha ricordato, invece, che «l'amore» non conosce queste distanze. Infine, tutta quella gente, che di sera sui balconi ha scelto la solidarietà del «canto», ci ha fatto capire che siamo un popolo ricco di «fantasia». Pane, amore e fantasia. «È il titolo di un film del 1953, diretto da Luigi Comencini, con Vittorio De Sica (il Maresciallo) e Gina Lollobrigida (la Bersagliera). Il film che all'epoca fu campione di incassi con un miliardo 413 milioni 361 mila e 666 delle vecchie lire. È una storiella di amori paesani. Cosa c'entra con le vicende dei nostri giorni?». Come avrete capito, il nostro Gallo si è trasformato anche in esperto cinematografico. Ed io doverosamente replico: «Pane, amore e fantasia è stato collocato anche nella lista dei 100 film italiani da salvare. Fa parte della nostra storia. Su, adesso rientriamo. Tanto il titolo non lo cambio».

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