Disegno di Sergio Toppi

«Andate per tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura»(Mc 16, 15). «Se qualcuno si vergognerà di me e delle mie parole, il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando ritornerà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi» (Lc 9, 26).

 
«Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui».
Gesù chiede a Giovanni di battezzarlo, ma non ha bisogno alcuno di tale battesimo di penitenza perché, dall’inizio, tutto si realizzi e perché si manifesti la Santa Trinità che egli è venuto a rivelare. Giovanni invitava il popolo a prepararsi alla venuta imminente del Messia. A lui è concesso di contemplare ciò a cui aspira ogni uomo che prega e che contempla: Giovanni percepisce e insieme accoglie il mistero di Dio, quello del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Giovanni vede il Figlio, il Verbo eterno di Dio, e lo indica già come il Salvatore. Sente il Padre, che nessuno riesce a vedere, testimoniare e attestare che quello è davvero suo Figlio (Gv 5,36-37). Percepisce poi la presenza dello Spirito che si posa sulla superficie dell’acqua, madre di ogni vita (Gen 1,2). È lo Spirito che è sceso su Maria, generando in lei la vita umana e divina (Lc 1,35). È lo Spirito che scenderà un giorno sugli apostoli perché fecondino la terra e le diano vita eterna(At 2,4). E, pur avendo avuto un altro battesimo, altrimenti efficace (Mc 10,39), anche noi siamo stati battezzati “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19). E, secondo la promessa, la Santa e Divina Trinità pone in noi la sua dimora (Gv 14,23). Essa trasforma la nostra vita, affidandola a Dio e attirandoci verso di lui con la forza di attrazione della risurrezione.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 3,13-17)

In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Dalla Parola del giorno
«Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui».

E poi?
Oggi le strade sono una lastra di ghiaccio. La pioggia sottile si cristallizza sull’asfalto. Pericolosissimo. Scivolare è facile, per strada e nella fede. Scivolare è facile, smettere di cercare, seguire l’esempio sedentario di Erode e snobbare il cammino coraggioso dei magi. Scivolare è facile, dimenticare quel cucciolo nella grotta di Betlhemme e riappropriarsi della propria immagine ammuffita di Dio. Bellissimo il Natale, certo. Ma poi, si sa, l’Epifania le feste le porta via. E si riparte. Scuola, lavoro, impegni, scadenze, agende surriscaldate… E che è servito tutto questo? Solo una bella pausa per riprendere un po’ il fiato? Una sosta romantica ai piedi della culla del piccolo Gesù? E poi? E poi quel bimbo è diventato un uomo, dopo trent’anni di nascondimento nel silenzio di Nazareth, esce allo scoperto. La scena del Battesimo è una conferma dello stile di Dio, del “come” che abbiamo meditato nella notte di Natale. Il Rabbì inizia la rivelazione messianica attesa da secoli e si mette in fila con i peccatori. Nato in una stalla, ora si presenta in fila con i peccatori al Giordano. Pure il Battista rimane stupito, forse anche Lui si aspetta un Messia diverso, una rivelazione inequivocabile, prodigi, miracoli, guarigioni per svelare al mondo la verità del falegname di Nazareth. E invece no. La Rivelazione prosegue lo stesso stile dell’Incarnazione: solidarietà, nascondimento, irrilevanza, piccolezza. Coraggio, cari amici! Liberiamo i nostri salotti dai presepi e dagli alberi di Natale, ma facciamo in modo che lo stupore non si liberi mai di noi.

Buona Settimana
don Roberto Seregni

O Dio, Padre buono, voglio ringraziarti con tutto il cuore per il dono del santo Battesimo, per mezzo del quale sono divenuto tuo figlio e tempio vivo dello Spirito Santo. Ti ringrazio perché, con l'acqua battesimale, mi hai fatto risorgere con Cristo e hai riempito la mia anima dello splendore della tua grazia. Voglio rinnovare in questo momento le mie promesse battesimali, con cui mi sono impegnato a vivere nella santità dei figli di Dio. Conserva in me la fede, la speranza e la carità, e concedimi di essere fedele alla tua legge per tutta la vita. Amen.
Chi ha il coraggio di entrare nel Giordano della sua vita non potrà che dover riconoscere un fiume di peccati, di errori, di miserie, di impurità, di imperfezioni, di paure, di condizionamenti. E' così. Solo chi non ci entra può illusamente credere di essere in fin dei conti "non poi così tanto male". Ma è proprio qui quando tu ti vedi così che tu puoi sentire la Voce dell'amore: "Io ti amo. A me vai bene così". E' la voce che salva: anche così sono amato. E se sono amato anche così, allora si può vivere, allora non c'è da temere; allora si è davvero salvi.

Disegno di Sergio Toppi

Nel battesimo ci fu imposto il nome di un santo protettore. La nostra vita e salvezza furono poste sotto la sua custodia e la sua tutela. A lui dobbiamo ammirazione, imitazione, preghiera. (BM, pp. 423-424).

Il Battesimo è il sacramento su cui si fonda la nostra stessa fede e che ci innesta come membra vive in Cristo e nella sua Chiesa (...) Siamo chiamati a vivere il nostro Battesimo ogni giorno, come realtà attuale nella nostra esistenza.

Udienza generale dell'8 gennaio 2014

Come si chiamava la donna delle pulizie (fonte non specificata)

Un mese alla facoltà di medicina, il professore ci diede un questionario. Essendo un buon alunno risposi prontamente a tutte le domande fino a quando arrivai all'ultima che era: "Qual è il nome di battesimo della donna delle pulizie della scuola?". Sinceramente mi pareva proprio uno scherzo. Avevo visto quella donna molte volte, era alta, capelli scuri, avrà avuto i suoi cinquant'anni, ma come avrei potuto sapere il suo nome di battesimo? Consegnai il mio test lasciando questa risposta in bianco e, poco prima che finisse la lezione, un alunno domandò se l'ultima domanda del test avrebbe contato ai fini del voto. "E' chiaro!", rispose il professore. "Nella vostra carriera voi incontrerete molte persone. Hanno tutte il loro grado d'importanza. Esse meritano la vostra attenzione, anche con un semplice sorriso o un semplice "ciao". Non dimenticai mai questa lezione ed imparai che il nome di battesimo della nostra donna delle pulizie era Mariana.

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